Biscotti Pignulet Gr. 250
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Descrizione


I biscotti al mais Pignulet, prodotti con la particolare farina di mais Pignulet otto file, costituiscono il biscotto per eccelenza delle vallate cuneesi: "Le Paste di Meliga"

Curiosità

La storia dei biscotti è davvero lunga e l'Italia è ritenuta la patria dei biscotti.
"ll mitico eroe Giasone, prima di partire in nave con gli Argonauti alla ricerca del Vello d'Oro, ordinò al cuoco di cuocere il pane da portare in viaggio. Però il cuoco, durante l'ultima infornata, s'addormentò come un sasso; quando si svegliò corse al forno temendo di aver bruciato il pane, ma invece lo trovò soltanto ridotto di volume, appiattito, secco e leggero. Giasone lo volle caricare ugualmente in cambusa e fu fortunato, perché quello strano pane fu l'unico che non ammuffì, rimanendo buono e croccante, ottimo soprattutto da pucciar nel vino"
Così, secondo la leggenda, nacque l'antenato dei biscotti, chiamato dai latini sia Panis nauticus (la "galletta" dei marinai) sia Biscoctus, ossia "cotto due volte".
Quelli che oggi consumiamo, sono un'evoluzione moderna e sofisticata, delle preparazioni originali. Sono di diversi tipi e forme, preparati con impasti a base di farine, di cereali, arricchiti da frutta secca, cioccolato e aromatizzati con le spezie più varie.
Il termine biscotto deriva dal latino "Biscoctum", ovvero cotto due volte. Infatti, si trattava in origine di fette di pane, ripassate in forno due volte per renderle durevoli nel tempo e più friabili e croccanti.
Esiste traccia del termine già a partire dal 1300, quando si indicava un panbiscotto a base di farina e acqua, a bassa lievitazione, cotto in forno una prima volta e poi ripassato una seconda per togliere qualsiasi traccia di umidità. I francesi chiamavano quest'alimento "galet", ad indicare una galletta durissima che per poter essere consumata, veniva ammollata in acqua, brodo o latte. Era l'alimento indispensabile tra gli eserciti, in quanto si trattava di un cibo facilmente trasportabile poiché leggero e aveva un alto contenuto calorico e si conservava a lungo. Naturalmente, con l'evoluzione delle conoscenze culinarie e degli scambi commerciali, che introdussero nuovi ingredienti, gli impasti furono arricchiti con sesamo, ceci, formaggio, e dolcificati con uva, fichi, miele.
Nella Roma antica i dolci venivano preparati dai pistores dolciarii: molto diffusa era una sorta di piccola focaccetta confezionata con farina di formaggio secco, uova, semola e miele. I ricchi romani usavano offrire dolci al termine dei pasti, con lo scopo di sgrassare la bocca. Si trattava di piccoli biscotti secchi, pepati e durissimi, il cui uso si protrae anche durante il Medioevo, quando i dolci cominceranno ad essere serviti anche fra una portata e l'altra. Con il passare dei secoli la biscotteria si fa sempre più raffinata: Maria Luigia, duchessa di Parma, fece impiantare nel suo ducato particolari serre calde per poter coltivare frutti esotici che, trasformati in marmellate e canditi, venivano utilizzati dai suoi cuochi per la preparazione dei dolci.
I biscotti conobbero una grande diffusione a metà dell'800, in accompagnamento a bevande esclusive come il tè, la cioccolata calda, o i vini passiti. Sorgono pertanto in Inghilterra, Francia, Italia, Belgio e Olanda i primi biscottifici, inizialmente a carattere artigianale, che elaborano e modernizzano ricette molto antiche. Queste piccole fabbriche sono le antesignane della grande industria dolciaria di oggi, sempre più perfezionata e specializzata.

Come consumare

I biscotti al mais Pignulet Sfiziosità, prodotti con la particolare farina di mais Pignulet Sfiziosità otto file, macinata a pietra naturale con la sola forza dell'acqua, costituiscono il biscotto per eccellenza delle vallate cuneesi: "Le Paste di Meliga"
Le Paste di Meliga hanno una ricetta antica che si perde nel tempo! Sono biscotti tradizionali, preparati nelle case contadine, con le materie prime reperibili in casa (farina di mais e di frumento). Nella zona di Barge assumono il nome di "batiaje" in quanto questi biscotti venivano offerti durante la festa del battesimo (batjè in piemontese significa battezzare).
La peculiarità della macinazione favorisce la realizzazione di un biscotto dal gusto particolarmente definito e di struttura molto friabile, di colore dorato, sapore dolce e forma variabile a seconda della tradizione locale.
Le paste di meliga Pignulet Sfiziosità sono ottime gustate da sole a qualsiasi ora della giornata oppure, se volete concedervi una vera leccornia, provatele con lo zabaglione!
Provate ad intingerli in un bicchiere di vino passito, di moscato o di dolcetto, nel barolo chinato... vederete che il biscotto povero, di origine contadina, in puccetta acquista un sapore regale!


Valori nutrizionali medi per 100 g di prodotto
Valore energetico: 474 kcal / 1988 kJ
Grassi 19,3 g
  di cui saturi 7,8 g
Carboidrati 64,9 g
  di cui zuccheri 20 g
Proteine 7,4 g
Sale 0,4 g
Fibre 5,4 g

Ingredienti

  • Farina di grano tenero T"1" macinata a pietra
  • farina di mais pignoletto macinata a pietra 15%
  • zucchero di canna
  • burro"Fattorie Fiandino 1889"
  • olio di girasole
  • latte fresco intero
  • uova fresche
  • agente lievitante: carbonato acido di sodio
  • difosfato disodico
  • sale
  • Prodotto in un laboratorio dove si utilizza frutta in guscio e soia.

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